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Cari Clienti,

ritengo utile fornire un aggiornamento sulla eccezionale situazione che impatta in maniera significativa anche sui nostri stili di vita.

L’impatto sull’economia reale non si conosce ancora.

I mercati hanno reagito in maniera scomposta, come se non ci fosse un domani.

A seguito delle violentissime correzioni, le banche centrali sono intervenute dapprima in ordine sparso (Bank of China, Bank of Japan), poi, valutando con più attenzione le conseguenze, hanno iniziato a concertare i loro interventi, ciascuna adottando linee di comportamento diferenti.

Banca Centrale Europea ha inizialmente escluso di agire per limitare l’ampiezza degli spread tra titoli di stato dei diversi paesi europei (sic!) dichiarando di voler acquistare 120 miliardi di euro di obbligazioni governative entro il 31/12 (oltre ad acquisti mensili per 20 miliardi già decisi da Draghi). Primo risultato —) borse -11% e quella italiana -17%…. C’è voluto un viaggio segreto del governatore di Bankitalia, volato a Francoforte in fretta e furia, per far comprendere il rischio di un default dell’Italia (non c’è più Mario Draghi alla guida della Banca Centrale Europea, che interveniva a sostegno ed a supporto…) e dopo (dicono i bene informati…) una notte di trattative, la BCE ha cercato di correggere il tiro, dichiarando che avrebbe messo liquidità per 750 miliardi di euro nel sistema finanziario. Provvedimento deludente, difatti … difatti la BCE si è affrettata a dire che ciascun stato europeo deve anche emettere provvedimenti che prevedano per i cittadini e le imprese sconti fiscali importanti. Ma tutto ciò non viene interpretato dagli operatori di mercato come manovre sufficienti ed ora alcuni Stati chiedono l’attivazione di altri meccanismi, quali il MES (meccanismo europeo di stabilità), che è stato utilizzato solo una volta (per la Grecia) e che nella sua concezione iniziale prevedere il “commissariamento” dello stato con l’insediamento della troika composta da BCE, FMI (il Fondo Monetario) e l’UE (Unione Europea). Difatti in Grecia (che aveva truccato i conti pubblici…) è stato (e lo è tuttora) un bagno di sangue, redditi decurtati di almeno 1/3, aumento tasse ecc. Francia e Italia chiederebbero il MES senza condizioni, cioè senza troika (l’Italia chiede 100 miliardi), la Germania dice NI, perché vorrebbe delle garanzie (in quanto il MES eroga a fondo perduto fondi per il risanamento del Paese) e quindi che i soldi richiesti  venissero parzialmente garantiti dagli stati richiedenti ovvero rimborsati  (Francia e Italia appunto), l’Olanda dice NO. Se non c’è unanimità, si rimane in stallo. Pre quanto riguarda le misure che ciascun Paese sta adottando a casa sua, il caso più eclatante è la Germania, che ha dichiarato di ave stanziato fondi per 550 miliardi di euro solo per le imprese, fondi illimitati per lo stato sociale ecc. Purtroppo chi ha i bilanci in regola può permettersi di indebitarsi senza creare problemi ai propri cittadini. L’Italia non lo potrebbe fare…

Bank of England ha stanziato 350 miliardi di euro (in sterline) per primi aiuti all’economia, analoga cifra anche da parte di Royal Bank of Canada.

E la Federal Reserve USA?

Qui entra in gioco anche l’anno delle elezioni presidenziali, con Trump che inizialmente ha snobbato la situazione, salvo poi ricredersi (se continuava altre due settimane nel suo atteggiamento avrebbe perso le elezioni a novembre …) e chiedere con forza l’adozione di misure eccezionali. Risultato, FED prima stanzia 750 miliardi di $ (NON PROPRIO come la BCE…. Sic!), poi ne aggiunge altri 1.500 miliardi…., poi ieri sera ha annunciato l’avvio di un programma per finanziare SENZA LIMITI TUTTE LE IMPRESE USA, almeno fino alla fine della pandemia. Quest’ultimo intervento si stima possa raggiungere i 4.000 miliardi di $…. Nel frattempo Trump, sempre ieri sera, ottiene (al 3. Tentativo) al Senato il via libera per uno stimolo fiscale (inteso come minori tasse ai cittadini) per circa 2.000 miliardi $.

Fin qui le cose note, in pratica SOLO IERI qualcosa di concreto si è mosso negli USA, la principale economia mondiale. La Cina, dopo l’emergenza, sta iniziando a ripartire (ancora un mese per andare a pieno regime), il Giappone sta monitorando la situazione, anche se sembra che al momento l’impatto non sia così potente come in altre zone, quindi si stima che anche questo Paese possa ripartire tra un mese a pieno ritmo. Gli USA, per gli effetti dei provvedimenti adottati, dovrebbero contenere la situazione di crisi, al momento non è ancora stimabile quanto farà rallentare la locomotiva statunitense, ma le forze messe in campo fanno ben sperare che, dopo il prossimo periodo di 1-2 mesi, ricomincerà gradualmente a rimettersi in carreggiata. L’Europa (e soprattutto il concetto di Europa unita) stenta a trovare quell’auspicata unità per combattere tutti assieme ed uscire tutti assieme da questo impasse. Al momento rappresenta la vera incognita, poiché le manovre della BCE NON ATTENUANO I RICORRENTI SOSPETTI DEI MERCATI CHE L’ACCRESCIUTO FABBISOGNO DI LIQUIDITA’ NASCONDA UNA VERA (SIA PURE ECCEZIONALE) CRISI DI INSOLVENZA DEL DEBITO SOVRANO (questo spiegherebbe il viaggio urgente del governatore di Bankitalia….).

All’appello, per calmare i mercati (soprattutto gli operatori), manca l’Europa. La BCE ha deluso (Lagarde non è abile quanto Draghi, l’abbiamo capito), per fortuna che la Presidente UE von der Leyen sembra molto più sensibile ai temi di sostenibilità dei cittadini europei, il che da una speranza che anche questa situazione, pur a fatica, troverà un compromesso soddisfacente per tutti.

Cure per combattere il virus se ne stanno studiando diverse, probabile che nei prossimi mesi qualche annuncio importante verrà fatto, contribuendo vieppiù a far recuperare i mercati azionari, scesi in maniera repentina.

Poco più di un mese fa, prima che si arrivasse all’emergenza, l’economia mondiale viveva una situazione di calma, con moderata impostazione al rialzo. Le conseguenze dei nostri comportamenti (giustamente) protettivi finiranno per far rallentare anche significativamente il ciclo economico, sono però convinto che le misure adottate (aspettando l’Europa…) aiuteranno a superare questo particolare momento della nostra vita e tra alcuni mesi probabilmente tireremo un sospiro di sollievo, dal momento che si saranno quasi del tutto ripristinate le attività pre-emergenza (compresi i controvalori dei nostri investimenti).

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