fbpx

Ciao, oggi ti parlo di un’altra tecnica usata dai truffatori per portarti via soldi sfruttando la pirateria informatica.

Esci dal lavoro e hai un incontro casuale, ma non è così, e questo lo scopri dopo, con una persona che non conosci e che con modi gentili ti avvicina.

Dichiara di essere amico di tuo figlio, che è in vacanza per un safari e che ha bisogno urgente di soldi perché gli hanno rubato il portafoglio e il telefono, ma per fortuna non il passaporto.

Ti racconta la storiella che lui, l’amico, è stato contattato da tuo figlio grazie a un terzo turista, e che non ti ha contattato perché in quel momento gli è e venuto in mente solo lui dallo shock per il furto subìto.

Per essere credibile e tranquillizzarti ti comunica tutti i dati della vacanza, dal posto dove soggiorna tuo figlio, all’hotel di partenza, a quando deve rientrare in Italia.

Ti dice anche dove vivi, perché glielo ha detto tuo figlio. Ovviamente non ti dice che tutte le informazioni le ha ricavate dai social, che ha ottenuto l’amicizia da tuo figlio e che ti sta studiando da mesi, in silenzio.

E che oramai conosce tutte le tue abitudini, oltre che quelle di tuo figlio, e che sa da tempo del safari, praticamente pubblichi vita, morte e miracoli.

Si offre di accompagnarti al bancomat, così puoi spedirgli un aiuto immediato, che consenta di sostenere le spese per mangiare e per portarlo all’aeroporto.

Te lo dice prima con prudenza, poi ti parla sempre più velocemente e ti mette sempre più fretta, perché secondo lui non c’è un minuto da perdere, e così non ti fa ragionare.

Tu, colto alla sprovvista, di fronte a comunicazioni così precise, che sembrano proprio che sia un amico di tuo figlio, accetti di farti accompagnare, ma, per prudenza, non fai entrare il tipo con te al bancomat per fare l’operazione.

Ti fai dare il codice che lui ha e autorizzi l’invio di 250 euro. Speri che tuo figlio non abbia problemi e con questo gli dai un aiuto concreto.

Finita l’operazione, il tipo ti “ringrazia” a nome di tuo figlio e se ne va frettolosamente perché è in ritardo a un appuntamento, dato che ha dedicato il suo tempo per “aiutare” tuo figlio.

Scopri dopo qualche ora che tuo figlio pubblica regolarmente le foto del safari e che ti comunica che non è successo nulla di tutto ciò, anzi, si diverte molto.

Tuo figlio non conosce questa persona, non ne ha mai sentito parlare.

Scopri che hai ricaricato una tessera di un altro tizio per 250 euro, fai denuncia e cerchi di bloccare il prelievo.

Troppo tardi, non recuperi i tuoi soldi, la tua prudenza però ti ha fatto limitare i danni.

Vuoi sapere come proteggerti meglio e con più efficacia?

Lascia i tuoi contatti sul mio sito www.francovenerando.it !

A presto, ciao!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *